nelli_sa_28okPittore, nato verso il 1375 in Gubbio dove è ricordato fino al giugno 1444. Nel 1400 già dipingeva in Perugia; la Madonna del Belvedere a Gubbio e il polittico di Pietralunga sono del 1403; nel 1417 e 1420 dipinge in Urbino, nel 1422 in Assisi, nel 1424 data la cappella Trinci in Foligno, dal 1428 al 1432 lo troviamo in Urbino dove affresca la cappella di S. Croce. Nel 1434 indirizza una lettera alla contessa d’Urbino per un dipinto che vuol fare di suo figlio col cavallo innanzi a S. Erasmo; nel 1436 a Borgo S. Sepolcro e nel 1438 affresca una cappella in S. Pietro a Gubbio (perduta). Numerosi documenti riguardano pitture secondarie e suoi affari privati: fu più volte console della sua città. Morì prima del 1450.
Talune affinità fra la sua arte e quella dei suoi vicini e coevi quali i fratelli Salimbeni da Sanseverino e Gentile da Fabriano, si spiegano piuttosto con la somiglianza di ambiente e di correnti artistiche in cui si formarono, che non per reciproche relazioni. L’arte del N. deriva dalla miniatura; da quella locale per il colore, da quella francese per la forma. Qualche influenza di Taddeo di Bartolo si rileva nella composizione delle scene e nel drappeggio delle vesti. La Madonna del Belvedere in S. Maria Nuova di Gubbio può definirsi una grande e festosa miniatura, dipinta sul muro quasi tutta a tempera, con tinte leggiere rosee e celesti avvivate d’oro, ed è una delle più attraenti pitture d’Italia di quel tempo, per la gaia e armoniosa gamma coloristica. Nella grande decorazione pittorica dell’abside di S. Agostino in Gubbio, come nella cappella del palazzo Trinci, mostra pur sempre un fine gusto cromatico, ma vi traspare la fretta e la larga collaborazione degli allievi, un’arte ineguale, con figure di una squisita fattura accostate ad altre tozze e volgari. In Gubbio e nei dintorni l’arte del N. fu continuata e impoverita da numerosi imitatori per tutto il sec. XV.
di Umberto Gnoli
Fonte: http://www.treccani.it/enciclopedia/ottaviano-di-martino-nelli_%28Enciclopedia-Italiana%29/